mercoledì 25 settembre 2013

All'alba nulla

Ho rinunciato anche a me stesso per tenerti accanto
provando senza sosta a chiudere le linee del destino.
Ma solo adesso scorgo nei tuoi occhi la vanità di ogni mio gesto
ché inconciliabile realmente significa impossibile
e ciò che era distanza lo rimane, rendendo ineluttabile un addio.
L'incanto del tramonto non ti farà tornare indietro
e dalle stelle in pezzi non cadranno lacrime dorate
mentre nessuna pioggia al mondo mi calmerà la sete.
Chi dice che l'amore non uccide non ha mai davvero amato
perché di te dopo stasera non sarà più nulla
solo il profumo di quei fiori tra i capelli
e i mille e più ricordi di un tempo ormai lontano.
Hai rinunciato anche a te stessa per restarmi accanto
e non so darmi pace e arrendermi ai disegni del destino.
Che io non avrei scelto.
Che io non ho cambiato.
Neppure per un attimo.

Un giorno d'inverno

Si spengono le luci della festa
e resta l'ultimo sorriso amaro
tra i fili d'erba e il grano dei capelli.
E poi dolore senza spiegazioni
mentre più nulla ci riporta indietro
solo un po' prima di quell' attimo imperfetto
che lega eternamente il mio destino al tuo.
Se avessi ancora voce urlerei forte
sicura di sentirti tra le infinite onde
del mare di silenzio che mi lacera.
E ora capisco all'improvviso ciò che eri
l'ancora verso cui tendere le braccia
la mia difesa estrema in mezzo al nulla.

Nadine

Sei arrivata da lontano ed ogni luogo sembrava appartenerti.
Non sono mai riuscito a capire chi tu fossi
né mai di te ho potuto saper nulla
se non ciò che mi raccontavano i tuoi occhi
densi come la nebbia di novembre.
Immaginavo tutto anche la tua improvvisa assenza
ma nel mio cuore da quel giorno è sempre stato inverno
e nonostante gli anni scivolati troppo in fretta
non sono mai riuscito a scordarli quei tuoi occhi
grigi come la nebbia di novembre.
Nadine, donna dalle infinite storie mai narrate
sei arrivata da lontano e il mio respiro ancora ti appartiene.


Janis

E' volata via Janis, 
leggera come il vento
e ancora oggi la vedo in ogni donna
senza poter più chieder nulla,
senza che nulla mi possa esser più chiesto.
Amava il fiume Janis,
lo scorrere tortuoso delle acque
metafora della sua vita senza soste.
E adesso qui da solo,
dopo una vita spesa nel cercarla
voglio pensare che sia libera,
così come voleva.

Dolceamaro

Guardi dai vetri sporchi scrosci di pioggia,
che bagnano da ore le strade ormai deserte.
Non c'è riposo Judith,
la notte non è fatta per dormire.
Nel freddo acre della stanza vuota,
tra i libri aperti a caso e la vergogna,
quel niente che rimane di un incompiuto slancio,
vissuto appena il tempo di un respiro.
Si spegne un lampo,
il cielo chiude gli occhi.
Dal disaccordo di una melodia,
cade una lacrima d'argento 
e tutto tace, per far posto all'alba.