In una notte di dicembre
spezzato da chi non ha vergogna,
finì il sogno dei semplici
e l'odio colorò di rosso l'acqua.
Un colpo di fucile sparato per errore
uccise l'ufficiale bianco
e mentre la tormenta soffiava neve ovunque,
si scatenò l'inferno nella piana.
I corpi dei guerrieri rimasero composti
là dove si erano accasciati,
mentre senz'armi tra le mani
cercavano invano di fuggire.
Non li salvò la danza degli spiriti,
cantavano e cadevano gli uomini coraggiosi,
le donne insieme ai bimbi e ai vecchi padri
e i tempi del bisonte non tornarono.
Nel secolo allo scorcio,
tra i monti silenziosi del Dakota,
un vento forte spazzò via la neve
e a poco a poco il torrente tornò chiaro.
Resta un cartello verde piantato con i chiodi,
ricordo di quel giorno infame
e una parola sola impressa:massacro.
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